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Tassazione per pensionati espatriati

Il trasferimento all’estero della propria pensione può sembrare un’opzione allettante per molti pensionati italiani in cerca di una tassazione più favorevole rispetto a quella italiana. Tuttavia, è importante conoscere i criteri di collegamento per la tassazione dei redditi da pensione di fonte italiana per i pensionati espatriati. Inoltre, esistono differenze di trattamento per le pensioni pubbliche e private, come nel caso dei pensionati INPS e INPDAP.

Per pianificare una tassazione adeguata e minimizzare i rischi di errori, è importante richiedere l’erogazione della pensione lorda e l’accredito della stessa all’estero da parte dell’INPS. In questo modo, sarà possibile valutare le diverse opzioni di tassazione e scegliere quella più vantaggiosa per le proprie esigenze.

È importante anche prestare attenzione alle cautele da adottare prima di trasferirsi all’estero con la propria pensione italiana. Spesso, infatti, le informazioni diffuse in modo errato possono portare a errori e rischi di sanzioni fiscali. Per questo motivo, è consigliabile affidarsi a professionisti esperti in materia di pianificazione fiscale per pensionati espatriati e ottenere una consulenza personalizzata.

Molti pensionati italiani si trovano a faticare per arrivare a fine mese, mentre altrove, come ina Albania, Canarie o in Thailandia, con mille euro al mese si può vivere in modo agiato. Se stai valutando di trasferirti all’estero come pensionato, è importante fare attenzione alla procedura da seguire per evitare spiacevoli conseguenze fiscali.

In questo articolo, analizzeremo la procedura da seguire per trasferire la propria residenza da pensionati all’estero, i vantaggi fiscali che si possono ottenere e i rischi che si corrono se non vengono seguite le procedure corrette. Inoltre, esamineremo gli accertamenti che possono essere effettuati dall’Agenzia delle Entrate.

Per evitare rischi e complicazioni, è consigliabile affidarsi a professionisti esperti in materia di trasferimento della residenza da pensionati all’estero e ottenere una consulenza personalizzata. Alla fine dell’articolo troverai il link per metterti in contatto direttamente con me per una consulenza su misura per le tue esigenze.

 

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La Tassazione dei redditi da Pensione dei Pensionati espatriati

Quando si decide di trasferirsi all’estero, bisogna tenere presente le importanti conseguenze fiscali che ne derivano. Il DPR n. 917/86 (TUIR), all’articolo 3, stabilisce le regole di tassazione per i soggetti residenti e non residenti in Italia (esenzione per chi si trasferisce in Albania).

I soggetti fiscalmente residenti in Italia devono dichiarare tutti i redditi, ovunque prodotti, secondo il principio della “worldwide taxation”. Al contrario, i soggetti non residenti sono tenuti a dichiarare solo i redditi prodotti in Italia (salvo quanto previsto dalle Convenzioni bilaterali contro le doppie imposizioni stipulate dall’Italia con i vari Paesi esteri). Pertanto, è importante comprendere come essere considerati residenti fiscali all’estero.

Per essere considerati fiscalmente residenti all’estero, bisogna soddisfare le seguenti condizioni (ex art. 2 del TUIR):

  • Non essere stati iscritti nell’anagrafe delle persone residenti in Italia per più della metà dell’anno (ovvero 183 giorni negli anni normali, 184 in quelli bisestili), con contestuale iscrizione all’A.I.R.E. (Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero);
  • Non avere avuto il domicilio in Italia per più della metà dell’anno;
  • Non aver avuto dimora abituale in Italia per più della metà dell’anno.

Se manca anche una sola di queste condizioni, si viene considerati residenti fiscali in Italia. Inoltre, ai sensi della legislazione italiana, si è considerati residenti in Italia, salvo prova contraria, se si è cittadini italiani cancellati dalle anagrafi della popolazione residente ed emigrati in Stati o territori aventi un regime fiscale privilegiato (art. 2, co. 2-bis del TUIR). Tali territori sono individuati con decreto del Ministro delle Finanze del 4 maggio 1999 e successive modifiche ed integrazioni.

 

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Tassazione Dei Redditi Da Pensione Nella Norma Nazionale

La normativa italiana disciplina la tassazione dei redditi da pensione corrisposti da Enti italiani. In generale, tali redditi sono soggetti a tassazione in Italia, indipendentemente dalla residenza fiscale del pensionato. La tassazione avviene tramite l’applicazione di una ritenuta d’acconto, che viene operata dall’ente pensionistico al momento del pagamento della pensione.

Tuttavia, esistono delle eccezioni previste dalla legge che consentono di ottenere l’esenzione dall’applicazione delle ritenute italiane sulla pensione corrisposta ad un espatriato. Per beneficiare di questa agevolazione, è necessario seguire le procedure previste dalla normativa italiana e dalle Convenzioni contro le doppie imposizioni stipulate dall’Italia con i vari Paesi esteri. In questo modo, è possibile evitare di pagare le tasse in Italia e vedersi tassare la pensione esclusivamente nel Paese estero di residenza fiscale.

La normativa italiana prevede quanto segue:

  • Le pensioni corrisposte a persone non residenti nello Stato italiano, da enti residenti nel territorio dello Stato o da stabili organizzazioni nel territorio stesso, sono imponibili in linea generale in Italia.
  • Anche le persone non residenti nel territorio dello Stato italiano sono obbligate al pagamento delle addizionali regionale e comunale all’IRPEF. Questo se, nell’anno di riferimento, risulta dovuta l’IRPEF dopo aver scomputato tutte le detrazioni spettanti e i crediti d’imposta per i redditi prodotti all’estero che hanno subito la ritenuta d’imposta a titolo definitivo.

In generale, un pensionato che riceve una pensione dall’Italia e si trasferisce all’estero è soggetto alla tassazione del reddito in Italia (stato della fonte). Successivamente, questo reddito è soggetto alla tassazione anche nello stato di residenza fiscale. Questo è il principio generale della tassazione concorrente dei redditi da pensione per questo è importante procedere rapidamente alla iscrizione alla Anagrafe Italiani residenti all’estero (A.I.R.E.)

La tassazione dei redditi da pensione del settore privato per il pensionato espatriato in Paese in Convenzione con l’Italia è disciplinata dall’articolo 18 delle convenzioni contro le doppie imposizioni stipulate dall’Italia secondo il modello OCSE. Tale articolo stabilisce i criteri di collegamento per la tassazione dei redditi da pensione privata, che derivano dall’esercizio di attività di lavoro per conto di enti “privati”. Nel caso in cui un pensionato trasferito all’estero in modo stabile percepisca redditi da pensione privata di fonte italiana e abbia verificato i requisiti per la residenza fiscale estera, l’art. 18 del modello di Convenzione OCSE prevede quanto segue:

Art. 18 Modello OCSE – Pensioni private
“Fatte salve le disposizioni del paragrafo 2 dell’art. 19, le pensioni e le altre remunerazioni analoghe, pagate ad un residente di uno Stato contraente in relazione ad un cessato impiego, sono imponibili soltanto in questo Stato“

In sintesi, l’art. 18 delle Convenzioni OCSE prevede che le pensioni del settore privato siano tassate solo nello Stato di residenza fiscale del pensionato, indipendentemente dal Paese in cui ha lavorato e maturato i requisiti pensionistici. Per poter applicare questa regola, sono necessari alcuni requisiti indispensabili:

  1. Il pensionato deve trasferire la propria residenza all’estero.
  2. Il pensionato deve percepire una pensione “privata” dall’Italia.
  3. Il pensionato deve trasferirsi in un Paese con cui l’Italia ha stipulato una convenzione contro le doppie imposizioni che prevede le disposizioni dell’art. 18 del modello OCSE.

Solo se questi requisiti sono soddisfatti, il pensionato può ottenere l’accredito della pensione lorda all’estero e godere dell’esenzione dalla tassazione italiana sul reddito da pensione. È quindi fondamentale seguire correttamente la procedura di trasferimento di residenza all’estero per ottenere questo importante vantaggio fiscale.

 

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Tassazione Della Pensione Italiana Nel Settore Pubblico per Il Pensionato Espatriato In Paese In Convenzione con L’Italia

Il pensionato italiano che percepisce una pensione pubblica deve in generale tassare tale reddito nello Stato di origine (Italia). Tuttavia, se il pensionato risiede in un Paese in convenzione con l’Italia, l’articolo 19, paragrafo 2, della Convenzione OCSE prevede che il reddito da pensione pubblica sia imponibile solo nello Stato di residenza fiscale del pensionato.

Inoltre, l’articolo prevede una clausola di salvaguardia, secondo la quale se la pensione pubblica fosse tassata nello Stato di residenza fiscale con un’aliquota inferiore al 90% di quella applicabile in Italia, il pensionato dovrà versare la differenza all’Erario italiano.

Quindi, anche in questo caso, il pensionato deve verificare se le condizioni previste dalla convenzione sono rispettate per poter beneficiare dell’esenzione o della riduzione della tassazione della pensione pubblica.

Art. 19, par. 2 Modello OCSE – Pensioni pubbliche
“2. a) Le pensioni corrisposte da uno Stato o da una sua suddivisione politica o amministrativa o da un suo ente locale, (per quanto riguarda l’Italia), o da un suo ente territoriale (per quanto riguarda la Francia) sia direttamente sia mediante prelevamento da fondi da essi costituiti, a una persona fisica in corrispettivo di servizi resi a detto Stato o a detta suddivisione od ente, sono imponibili soltanto in questo Stato.
b) Tuttavia, tali pensioni sono imponibili soltanto nell’altro Stato qualora il beneficiario sia un residente di detto Stato e ne abbia la nazionalità senza avere la nazionalità dello Stato dal quale provengono le pensioni”

I pensionati che hanno lavorato per la Pubblica Amministrazione italiana (pensionati ex Inpdap) e si sono trasferiti all’estero non possono beneficiare della tassazione esclusivamente nel Paese di residenza, come invece avviene per i pensionati del settore privato.

In questo caso, i pensionati ex Inpdap sono soggetti a una doppia tassazione: quella del Paese di residenza e le imposte trattenute in Italia.

Questa differenza di trattamento dovrebbe essere risolta dal governo, poiché potrebbe essere considerata discriminatoria.

Tuttavia, poiché si tratta di una disposizione convenzionale, la modifica richiederebbe un intervento a livello OCSE, il che rende molto difficile un cambiamento senza un’azione collettiva.

 

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Procedura da seguire per l’ottenimento della Defiscalizzazione della Pensione Italiana

Il pensionato del settore privato dell’INPS che si trasferisce all’estero può chiedere l’esenzione dalle ritenute alla fonte in Italia sulla sua pensione. In tal modo, evita le doppie imposizioni fiscali e può richiedere la detassazione della sua pensione italiana. L’articolo 18 del modello OCSE prevede che tale reddito sia soggetto a tassazione esclusiva nel paese di residenza fiscale, oppure che si applichi il trattamento fiscale più favorevole, ad esempio l’imposizione fiscale in Italia solo in caso di superamento di determinate soglie di esenzione.

Per ottenere l’applicazione dell’articolo 18 del modello OCSE, il pensionato italiano deve trasferire la propria residenza all’estero e ricevere una pensione “privata” dall’Italia. Inoltre, deve trasferirsi in un paese come l’Albania con cui l’Italia ha stipulato una convenzione contro le doppie imposizioni che segue le disposizioni del modello OCSE. Infine, deve presentare un’apposita domanda all’INPS per la richiesta dell’accredito della pensione lorda.

La domanda per la richiesta dell’accredito della pensione al lordo della tassazione italiana può essere presentata alla sede INPS che gestisce la prestazione erogata, utilizzando il modulo disponibile nel sito INPS. Il modulo è disponibile in quattro versioni, italiane e straniere, consultabili nella sezione Moduli > Convenzioni Internazionali del sito INPS.

Indirizzo per la richiesta di rimborso

Gli indirizzi per la richiesta di rimborso delle imposte italiane relative ad annualità precedenti dipendono dal Paese in cui il pensionato risiede. Generalmente, la richiesta deve essere presentata all’ufficio delle Entrate del Paese di residenza fiscale del pensionato. Tuttavia, è sempre consigliabile verificare le procedure specifiche per il Paese in cui si risiede, consultando le autorità fiscali locali o il sito web dell’INPS. Inoltre, è importante tenere presente che i tempi per il rimborso delle imposte italiane possono variare a seconda del Paese di residenza e delle relative procedure amministrative.

CENTRO OPERATIVO DELL’AGENZIA DELLE ENTRATE DI PESCARA, VIA RIO SPARTO 21, 65100 PESCARA

L’istanza di rimborso deve essere prestata entro il termine di decadenza di 48 mesi dalla data del prelevamento dell’imposta (articoli 37 e 38 del DPR n. 602/73). L’istanza di rimborso delle trattenute applicate deve contenere necessariamente:

  • L’attestazione di residenza ai fini tributari nel Paese estero, rilasciata dalla competente Autorità fiscale nonché
  • La dichiarazione di esistenza di eventuali altre specifiche condizioni previste dalla Convenzione.

 

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Conclusioni E Consulenza Fiscale Online

Come abbiamo già visto, è possibile godersi la propria pensione all’estero senza pagare le imposte in Italia, ma solo rispettando le normative specifiche previste. Se hai intenzione di trasferirti all’estero e vuoi effettuare una pianificazione fiscale mirata, ti consiglio di consultare un commercialista esperto in questo ambito.

Il rischio di commettere errori è alto e potresti subire sanzioni che potrebbero essere evitate. L’Agenzia delle Entrate ha intensificato i controlli negli ultimi anni, soprattutto per individuare coloro che non hanno applicato correttamente le normative sul trasferimento di residenza all’estero o che hanno effettuato il trasferimento al solo scopo di eludere le tasse. In particolare, le situazioni irregolari sono spesso legate al mantenimento di forti legami con l’Italia, come il possesso di beni immobili in Italia, il trasferimento di denaro dall’estero all’Italia o il trascorrere in Italia periodi significativi dell’anno.

E’ importante conoscere la normativa e affidarsi a consulenti esperti che possano indirizzarti verso le soluzioni giuste in base alla tua situazione personale. In caso di audit dell’Agenzia, è essenziale avere un fascicolo personale che contenga tutte le informazioni necessarie a dimostrare la bontà delle tue scelte e degli adempimenti fiscali effettuati. Se hai bisogno di ulteriori informazioni, non esitare a contattarci attraverso il servizio di consulenza fiscale online.

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